La demolizione controllata dei pilastri in cemento armato

Non sono rare le casistiche nelle quali, per lavori di ristrutturazione “pesante”, per opere di dismissione particolari o per errori esecutivi, si deve procedere alla demolizione di pilastri in cemento armato.

Indice

1. Opzioni di demolizione disponibili

In ambienti agibili, ed in concomitanza con altri lavori di demolizione, è conveniente procedere con una soluzione tradizionale meccanica utilizzante escavatore e pinza.

In contesti inaccessibili ai mezzi meccanici le opzioni sono:

_ Demolizione manuale con martelli elettrici o ad aria compressa

_ Demolizione con tagliamuri a disco o filo diamantato

_ Demolizione con pinza frantumatrice manuale

2. aspetti da valutare

La possibilità di sollevare/tenere in tensione i blocchi di risulta:
Sezionare un pilastro è operazione relativamente semplice e veloce ma comporta la necessità di poter sostenere e sollevare il manufatto durante le operazioni di taglio; questo per evitare che il disco diamantato rimanga schiacciato e bloccato quando il/i blocco/blocchi vengono scollegati strutturalmente. È quindi indispensabile l’assistenza con una gru di cantiere, una autogrù, un muletto telescopico con argano etc…
Se la testa del pilastro NON è “a cielo aperto” (o se non sono disponibili mezzi di sollevamento) si dovranno ipotizzare modalità esecutive diverse dal taglio.
La sezione del pilastro:

_La pinza manuale opera su spessori di massimo 30 cm. Non è scartabile a priori per spessori superiori ma, in tal caso, deve essere abbinata a sezioni di “assottigliamento” eseguite con la sega a disco…
_La tagliamuri a disco può razionalmente essere utilizzata per sezioni unilaterali di pilastri fino a 60 cm, con disco da 1400 mm. Per diametri/ sezioni superiori si può scegliere una esecuzione bi-laterale (2 piazzamenti a taglio).
_La tagliamuri a filo è consigliata per spessori superiori a 50 cm.

La frantumazione dei pilastri con pinza manuale rappresenta un’ottima soluzione esecutiva quando si deve intervenire, per esempio, in lavori di ristrutturazione in appartamenti o uffici: l’esecuzione “a secco”, la silenziosità e velocità del sistema, la produzione di macerie di dimensioni e peso facilmente gestibili (anche con carriole ed argani), l’assenza di vibrazioni, rappresentano i vantaggi di questa tecnica rispetto a quella della demolizione tradizionale con martello.

QUALCHE NOTA IN MATERIA DI SICUREZZA:
(magari ovvia, ma è sempre meglio ricordare…)

_ La demolizione di pilastri in lavori di ristrutturazione deve essere effettuato SOLO ed ESCLUSIVAMENTE previa autorizzazione scritta del Progettista. Rimuovere degli elementi strutturali così importanti deve prevedere delle opere provvisionali di supporto statico e/o delle opere “definitive” sostitutive. (dove c’è un pilastro ci sono delle travi…).

_ In lavori di demolizione “totale” il pilastro è l’ultimo elemento da rimuovere (seguendo la procedura inversa a quella della costruzione…)

_ Per sollevare le porzioni di pilastro sezionate NON si deve utilizzare il sistema “a strozzo” con fasce o catene: la procedura in totale sicurezza prevede la formazione di una carotatura/blocco attraverso la quale far passare direttamente la fascia o la catena, oppure un tondo d’acciaio adeguatamente dimensionato (come succede quando vengono montati i pilastri in C.A. prefabbricati…)

Quanto costa demolire un pilastro?

A titolo puramente indicativo posso indicare che:

_ Tagliare alla base 1 pilastro di sezione fino a 0,15 mq, compreso il carotaggio per l’imbraco, può costare circa € netti 200,00/ 250,00 a condizione che non sia 1 unico elemento da rimuovere.

_ Frantumare con pinza manuale un pilastro di sezione fino a 0,15 mq (es. 50 x 30 cm), con il taglio progressivo dei ferri d’armatura, può costare circa € netti 1.200,00 al metro cubo.

La quotazione corretta deve essere fatta a seguito di sopralluogo in cantiere, con la valutazione dei tanti aspetti tecnici e logistici che contribuiscono alla formulazione del prezzo.

NOTE

Mi auguro che questa breve trattazione sia stata chiarificatrice anche se non totalmente esaustiva: le casistiche di esecuzione sono talmente numerose e diversificate da non consentire una standardizzazione.

Mi sono limitato a considerare le dinamiche esecutive, non sviluppando per ogni fase tutti gli aspetti legati al rispetto delle normative sulla sicurezza previste nel D.Lgs 81/2008 e successivi aggiornamenti.

Rimango a Vostra disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e/o approfondimento.

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