Quanto costa tagliare una porta?

L’analisi definitiva su una necessità comune di demolizione a sezione obbligata

“Taglio di strutture in conglomerato cementizio per formazione di giunti, tagli, aperture vani, al metro quadrato di superficie tagliata. Compresa ogni assistenza muraria e la formazione dei piani di lavoro. Esclusa l’eventuale ulteriore demolizione dei blocchi risultanti per renderli trasportabili, e l’allontanamento dal cantiere – con macchine a dischi diamantati, fino allo spessore di 70 cm, operando da un solo lato della struttura.”

Questa è la descrizione standard riferita al taglio di pareti in CLS per ricavare nuove aperture a progetto.

Se per il Progettista è necessaria tale “standardizzazione” ai fini dell’allestimento del capitolato, diverso è per l’Appaltatore che deve inserire il costo.

Le variabili da analizzare (sulla base delle tavole di progetto) sono molteplici e possono influenzare notevolmente la quantificazione economica, SOPRATTUTTO quando gli specifici interventi sono di modesta entità e breve durata (e di questi preferibilmente trattiamo).

Nell’articolo seguente troverete un elenco dei fattori influenti, rapportati alle progressive fasi di lavorazione.

Indice

1. ALLESTIMENTO CANTIERE

_ Disponibilità di area di sosta e stazionamento per automezzi attrezzati:

Intervenire in “Area C” a Milano non è come farlo in un cantiere periferico con ampi spazi.

_ Disponibilità (o meno) di mezzi di sollevamento per l’avvicinamento dei macchinari alle zone di lavoro:

Trasportare ed impiantare una tagliamuri a mano richiede tempo; le operazioni di carico e scarico con gru o montacarichi o muletto telescopico etc. richiedono tempo.

_ Disponibilità di quadri elettrici con adeguate prese monofase e trifase

Una tagliamuri “decente” assorbe almeno 10 Kw in trifase. Il quadro elettrico di cantiere deve avere una presa CEI da 16A (meglio se 32A) riservata e la potenza della fornitura deve garantire l’utilizzo contemporaneo della tagliamuri e di tutti gli altri utilizzatori nel cantiere (gru, impianto betonaggio, silos intonaci, saldatrici, seghe circolari, smerigliatrici, fari etc..). La distanza delle prese dalle zone di taglio non dovrebbe essere superiore ai 50 ml. Diversamente va computato l’utilizzo di un GRUPPO ELETTROGENO adeguato.

_ Disponibilità di un rubinetto acqua.

La distanza del rubinetto dalle zone di taglio non dovrebbe essere superiore ai 75 ml. Diversamente si deve organizzare (e quantificare) un servizio di cisterne con adeguata pompa. Sembra ovvio ma, ancora oggi, trovo cantieri con lavorazioni avanzate ancora privi di una presa d’acqua necessaria non solo per le lavorazioni ma anche per l’igiene dei Lavoratori.

_ Tracciamento delle aperture

Anche questo sembra scontato, ma è sempre più frequente NON avere indicazioni chiare e precise sulla perimetrazione dei tagli: il personale addetto NON è tenuto a tale compito ma si occuperà, se previsto, al tracciamento dei tagli supplementari per la riduzione del manufatto da sezionare in blocchi di minor dimensioni e peso.

2. OPERE PROVVISIONALI FUNZIONALI ALLE LAVORAZIONI DI TAGLIO

_ Ponteggi di lavoro

Le casistiche di esecuzione sono tantissime, anche per il taglio di una singola porta. In alcuni casi il contesto di lavoro è molto agevole e può essere sufficiente uno “sgabello largo da cantiere” per predisporre ed eseguire il taglio orizzontale superiore. In altri casi più complessi si deve ricorrere a ponteggi, con le maggiori difficoltà di lavorazione che questo comporta. (Interferenze della struttura con gli ingombri della tagliamuri, rispetto della distanza di sicurezza tra l’operatore e la zona di taglio).

Un caso ancora più complesso è rappresentato dalle lavorazioni eseguite con ausilio di PLE, ove gli spazi fisici, le possibilità di movimento, sono più limitate ed i tempi di lavorazione molto dilatati.

_ Puntellazioni

Sono frequenti le situazioni in cui la carpenteria metallica di supporto ai varchi a parete creati con i tagli viene posata DOPO l’esecuzione delle aperture. In questo caso è di norma necessaria una puntellazione strutturale provvisoria adeguatamente calcolata e messa in opera. Si dovrà tenere conto della distanza di posa tale da consentire lo spazio di lavorazione e la gestione dei blocchi ricavati.

_ Sistemi di contenimento / convogliamento e smaltimento delle acque di lavorazione:

Ad oggi le sezioni a disco vengono eseguite “ad umido” ed il taglio di una porta standard richiede un consumo medio di circa 2-300 litri d’acqua in funzione del numero dei blocchi e dello spessore. (rif. consumo circa 4-6 litri/minuto x 35-50 minuti di taglio). Come intuibile, tali acque devono essere gestite (contenute, allontanate, convogliate, aspirate…) in funzione della tipologia di cantiere: tagliare un passaggio su un muro di recinzione non è lo stesso che ricavare una porta in un appartamento. Questi “sistemi” devono essere valutati e computati.

_ Sistemi di protezione passiva da schizzi e proiezioni da lavorazione

Se dalla parte di parete ove opera la tagliamuri si utilizzano i carter di protezione sulla lama, sulla facciata ove fuoriesce il disco diamantato bisogna prevedere dei sistemi atti ad evitare la propagazione delle scintille e degli schizzi proiettati dall’utensile. Usualmente si mettono in opera delle fodere in legno con teli di cellophant pesante e si preclude il transito degli altri Lavoratori in cantiere nelle zone interessate, posizionando transenne o nastrature e segnaletica. Anche questo va preso in considerazione ai fini del computo.

3. ESECUZIONE DEI TAGLI A DISCO

_ La necessità dell’extra-taglio

I dischi diamantati sono…. rotondi! Dopo tanti anni in cantiere mi capita ancora di spiegare che tutte le sezioni a disco, per garantire lo stacco completo delle porzioni tagliate, necessitano di un extra-taglio (o eccedenza, oppure sbordo…) che deve compensare la geometria della lama.

La lunghezza dell’extra-taglio è in funzione:
_ del diametro del disco
_ dello spessore della parete

Si tenga presente che si è creata una sorta di “standardizzazione” di utilizzo diametri che prevede:
DISCHI DA 800 MM / profondità max taglio 30-31 cm / per spessori parete da 15-20-25 cm
DISCHI DA 900 MM / profondità max taglio 36-37 cm / per spessori parete da 25-30 cm
DISCHI DA 1000 MM / profondità max taglio 41-42 cm / per spessori parete da 30-35 cm
DISCHI DA 1200 MM / profondità max taglio 51-52 cm / per spessori parete da 35-40-45 cm
DISCHI DA 1400 MM / profondità max taglio 61-62 cm / per spessori parete da 50 cm

Per spessori maggiori si dovrà prendere in considerazione l’ipotesi di eseguire il taglio BI-LATERALE (ove possibile) oppure il taglio con filo diamantato. (vedi foto a seguire)

Un diametro maggiore comporta un minore extra-taglio ma necessita di TUTTO l’affondamento dell’utensile (incisione massima), quindi, soprattutto su aperture di piccole dimensioni (es. porte e finestre di larghezza 70-80-90 cm) si dovrà tenere conto dei vari fattori.

Gli extra tagli sono ammessi (o tollerati) quando NON hanno implicazioni di carattere:
_ STRUTTURALE (non influiscono sulla statica del manufatto)
_ ESTETICO (non ci sono esigenze di preservare il “faccia a vista” del manufatto).

Le moderne tagliamuri a disco consento sezioni A RASO di pavimenti, travi, pilastri ma il discorso dell’extra-taglio deve essere sempre considerato. Ecco una semplice tabella esemplificativa:

Come si può ovviare alla necessità dell’extra-taglio quando non consentito?

La soluzione meno fine ma più pragmatica è quella di procedere, ove possibile, con elettroutensili tradizionali (smerigliatrice a disco / martello elettrico) alla rottura delle porzioni di spigolo risultanti non complete sul “retro” del manufatto sezionato.

Usualmente tale incombenza è lasciata all’Impresa Affidataria o, diversamente, computata in economia.

L’altra soluzione piuttosto comune, soprattutto su spessori > 20 cm ed in condizioni di inaccessibilità sulla facciata “esterna”, è rappresentata da:

_ La necessità delle carotature sugli spigoli

Per rimuovere le porzioni di spigolo non completamente sezionate si procede spesso con le carotature, di diametro corrispondente al mancato extra-taglio: p. es. su una parete di spessore 30 cm si utilizza possibilmente un disco da 900 mm con extra-taglio da 20 cm; le eventuali carotature richieste saranno quindi di diametro 200 mm.

Tale opzione è, però, relativamente costosa e spesso non viene considerata nei preventivi; in aggiunta si dovrà ancora intervenire per riquadrare le piccole stondature create dalle perforazioni sugli angoli.

_ La quantificazione dei blocchi di risulta

“In quanti blocchi la tagliamo ?” E’ la domanda abbastanza frequente che mi rivolgono e, tutte le volte, la mia risposta è una: dipende da come si possono ed intendono gestire le porzioni rimosse !

Se la volontà/necessità del Committente è quella di frantumare il materiale in loco, è inutile proporre molti tagli: una apertura grezza per porta “normale” es. 100 x 220 x 20/25/30 cm può essere divisa in 2 blocchi da ribaltare al piano e poi trattare meccanicamente. Se il piano è rappresentato da una soletta o da un vespaio è opportuno prevedere una riduzione in almeno 4 blocchi per limitare il carico di impatto quando gli stessi vengono ribaltati manualmente. (vedi paragrafo a seguire).

Se i blocchi vanno movimentati e sgomberati diventa NECESSARIO conoscere

  1. la logistica disponibile in cantiere: gru, muletti telescopici, montacarichi… ( o nulla..)
  2. I passaggi interni al cantiere disponibili per la movimentazione interna dei blocchi.

Con queste informazioni si possono definire le dimensioni ed i pesi dei blocchi, quindi il “reticolo dei tagli”.(io calcolo il cemento armato a 2.500 Kg/ metro cubo…).

Per praticità si può memorizzare che una porta “standard” sezionata in 1 solo blocco a mezzo 4 tagli perimetrali pesa circa:

10 ql su parete spessore 20 cm
12,5 ql su parete spessore 25 cm
15 ql su parete spessore 30 cm

4. LA GESTIONE DEI BLOCCHI SEZIONATI

_ La gestione diretta con mezzi meccanici

L’utilizzo “diretto” di mezzi meccanici (usualmente muletti telescopici da cantiere o tradizionali da magazzino) avviene soprattutto quando si devono creare aperture in quota, oppure all’interno di edifici industriali con attività, ove non sia possibile/consigliabile procedere al ribaltamento manuale dei blocchi. La procedura “standard” è, una volta definito il numero dei blocchi, praticare IN OGNUNO di essi 2 carotaggi di diametro variabile 140-160 mm posizionati in maniera tale da garantirne la equilibrata “inforcatura” con il muletto e quindi l’estrazione, il sollevamento e l’allontanamento.

_ La gestione con sistemi manuali

Ci sono frequenti situazioni di cantiere dove non sono disponibili mezzi meccanici. In questo caso si deve provvedere al ribaltamento manuale dei blocchi sul piano e successivamente al loro trasporto verso un punto di prelievo con gru, camion gru, montacarichi, muletti etc.

Una piccola digressione tecnica è a questo punto necessaria:

le procedure per la riduzione in blocchi di una apertura a parete (es. una porta), prevedono di norma la sequenza di tagli:

_ orizzontale superiore
_ orizzontali intermedi (ove previsti)
_ orizzontale alla base
_ posa di cunei in legno in ogni sezione orizzontale (2 per ogni blocco di risulta previsto, all’interno ed all’esterno ove possibile)
_ primo taglio verticale di delimitazione perimetrale.
_ tagli verticali intermedi (ove previsti).
_ ultimo taglio verticale di delimitazione perimetrale – con macchinario in sicurezza.

La posa dei cunei di legno è una operazione molto importante in quanto principalmente mantiene staticamente stabili i blocchi sezionati e secondariamente impedisce che gli stessi si “siedano” chiudendo i tagli praticati.

A lavorazioni ultimate ed attrezzature allontanate, gli operatori possono intervenire con scalpelli e liverini inseriti nei tagli per far traslare e ribaltare uno ad uno i blocchi. In rari casi di pareti di forte spessore si utilizzano tasselli meccanici, golfari ed un tirfort.

Prima di ribaltare i blocchi bisogna verificare la natura del pavimento: se è un terrapieno non ci sono particolari problemi; se è una platea ventilata o una soletta bisogna prendere tutte le precauzioni del caso per evitare sfondamenti o comunque danneggiamenti. E’ prassi piuttosto comune proteggere i pavimenti con tavolame di legno, quindi posizionare dei bancali (pallet) e dei copertoni di auto per attutire la caduta dei carichi mossi.

Una volta a terra i singoli blocchi possono essere gestiti con un transpallet fino al punto di carico.

NOTA PER LA SICUREZZA

Le operazioni di ribaltamento manuale dei blocchi sono probabilmente le più rischiose tra tutte quelle sin qui considerate: vanno eseguite solo da personale esperto e bisogna precludere fisicamente le aree di possibile caduta al transito da estranei / non direttamente coinvolti nelle operazioni. I pochi incidenti accaduti in questo specifico settore della demolizione sono imputabili per la maggior parte a traumi da schiacciamento per comportamenti incauti nella gestione manuale dei blocchi e (ahime !) per cadute dall’alto.

5. LA MESSA IN SICUREZZA DEI VARCHI APERTI

Ultimate le operazioni di sezionamento e sgombero dei blocchi, il risultato è ovviamente una nuova apertura che, nella casistica in questione, è rappresentata da una porta. Se tale apertura mette in comunicazione 2 locali interni, con pavimenti a livello, non si creano particolari situazioni di rischio. Ben diverso, ovviamente, se l’apertura è, per esempio, in facciata o su un vano ascensore oppure su due locali disposti a quote diverse. Bisogna preventivamente stabilire (ed eventualmente quantificare) chi ed in che modo (conforme alle regole) si occuperà di tale importante incombenza.

6. LA CHIARA DEFINIZIONE CONTRATTUALE SU "CHI FA COSA"...

Ci sono situazioni di lavoro in cui il Committente o l’Appaltatore vogliono una esecuzione “chiavi in mano” che, riprendendo i paragrafi iniziali, comprende anche tutte le assistenze “indirette” al taglio, quindi:

  • PONTEGGI DI LAVORO A NORMA / P.L.E.
  • PUNTELLAZIONI PROVVISORIE
  • OPERE PROVVISIONALI A CONTENIMENTO ACQUE E SCHIZZI
  • ASPIRAZIONE E SMALTIMENTO ACQUE DI LAVORAZIONE
  • ABBATTIMENTO/MOVIMENTAZIONE/ CARICO E SMALTIMENTO MACERIE
  • MESSA IN SICUREZZA DEI VARCHI CREATI

Ci sono, invece, molti casi in cui è l’Appaltatore che fornisce tali assistenze e l’Impresa Specializzata si occupa “solo” dei tagli.

Anche per interventi di piccola entità (come il taglio di 1 porta) è IMPORTANTE progettare la demolizione, definire i blocchi, gli eventuali carotaggi e le diverse competenze. In questo modo sarà possibile allestire un PREVENTIVO di spesa attendibile e “senza sorprese” ( o contestazioni).

Quindi: quanto costa tagliare una porta?
Mi spiace deludervi ma, per quanto detto sopra, non esiste una risposta definitiva.

Ecco un esempio pratico, calcolato con dei prezzi unitari medi applicati dalle Imprese nel nostro territorio:

RICAVARE UNA PORTA DA 100 X 200 CM SU UNA PARETE DA 30 CM DI SPESSORE

CASO A

– contesto di lavoro comodo (al P. Terreno e facilmente accessibile)/ taglio previsto in 2 blocchi / con necessità di soli 2 carotaggi al piede per non intaccare il pavimento / prese di acqua e corrente adeguate e facilmente accessibili / senza necessità di gestione delle acque di lavorazione /gestione dei blocchi a cura dell’Appaltatore.

Oneri di trasferimento mezzi e manodopera
Allestimento (e successivo disimpianto) cantiere / per piccoli interventi.
Allestimenti anche documentali per la sicurezza (POS etc.)
Importo netto a forfait……….. € 120,00 (per micro-interventi)

Sezionamento parete sp. 30 cm con tagliamuri elettrica a disco diamantato
Nota 1: gli extra-tagli di norma non si calcolano
Nota 2: la lunghezza MINIMA dei tagli per computi a misura è 1 metro lineare
Sviluppo tagli per ricavare 2 blocchi: ml (1,00 x 3) + (2,00 x 2) = ml 5,00
ml 7,00 x € netti 75,00/ml = € 525,00

Carotature diam. 200 mm al piede per evitare extra-tagli
2 fori x tot. 60 cm x € netti 2,20/cm = € 132,00

Solo abbattimento blocchi al piano
N° 1 a forfait………………………………….€ 30,00

TOTALE NETTO………………………………………………………………………. € 807,00

CASO B

– contesto di lavoro scomodo (es. al secondo piano interrato di un condominio in centro città)/ taglio previsto in 8 blocchi per mancanza mezzi meccanici / con necessità di 6 carotaggi sulle sezioni verticali per non intaccare il pavimento e  la correa superiore/ presa di acqua disponibile / corrente trifase fornita da proprio gruppo elettrogeno lasciato in superficie. Con necessità di aspirazione delle acque di lavorazione /gestione dei blocchi a cura dell’Appaltatore.

Oneri di trasferimento mezzi e manodopera
Allestimento (e successivo disimpianto) cantiere / per piccoli interventi.
Allestimenti anche documentali per la sicurezza (POS etc.)
Importo netto a forfait……….. € 180,00 (per micro-interventi)

Sezionamento parete sp. 30 cm con tagliamuri elettrica a disco diamantato
Nota 1: gli extra-tagli di norma non si calcolano
Nota 2: la lunghezza MINIMA dei tagli per computi a misura è 1 metro lineare
Sviluppo tagli per ricavare 8 blocchi: ml (1,00 x 5) + (2,00 x 3) = ml 11,00
ml 11,00 x € netti 75,00/ml = € 825,00

Carotature diam. 200 mm per evitare extra-tagli
6 fori x tot. 180 cm x € netti 2,20/cm = € 396,00

Solo abbattimento blocchi al piano
N° 1 a forfait………………………………….€ 60,00

Utilizzo di gruppo elettrogeno
Trasporto-nolo – consumi……………..€ 160,00

Aspirazione acque di lavorazione
Con bidone industriale…………………€ 40,00

TOTALE NETTO………………………………………………………………………. € 1.661,00

Quindi: il risultato finale è sempre un varco da 100 x 200 x 30 cm ma, per ottenerlo, le lavorazioni (e quindi i costi) sono stati molto diversi.

 Per questo motivo quando si inseriscono i prezzi nei capitolati, come nella descrizione all’inizio, bisogna prestare molta attenzione e farsi ( e fare) qualche domanda.

Il consiglio che posso dare è quello di rivolgervi sempre a Imprese Specializzate affidabili che:

_ In fase di “prezzatura” capitolati sappiano chiedere e darvi tutte le corrette informazioni.

_ Su richiesta di intervento richiedano un sopralluogo preventivo per valutare i tanti dettagli operativi.

L’improvvisazione in corso d’opera non deve essere accettata come “consuetudine”. I lavori di demolizione, anche piccoli, possono presentare grandi rischi personali e collettivi; non vanno sottovalutati e necessitano sempre di una adeguata pianificazione.

NOTE

Mi auguro che questa breve trattazione sia stata chiarificatrice anche se non totalmente esaustiva: le casistiche di esecuzione sono talmente numerose e diversificate da non consentire una standardizzazione.

Ricordo che anche i piccoli lavori di demolizione ( come l’apertura di una porta) vanno autorizzati da un Progettista, da una DL e notificati al C.S.E. per eventuale adeguamento del P.S.C.

Mi sono limitato a considerare le dinamiche esecutive, non sviluppando per ogni fase tutti gli aspetti legati al rispetto delle normative sulla sicurezza previste nel D.Lgs 81/2008 e successivi aggiornamenti. Affronterò tale fondamentale argomento in una successiva dispensa.

Vuoi saperne di più?